Il DPR n. 327 del 1980, recita che gli addetti alla preparazione e manipolazione di alimenti (cuochi, pasticceri, fornai, ecc.) sono obbligati a indossare:
• un “idoneo copricapo che contenga la capigliatura” pulita e ordinata;
• un’“apposita giacca o sopravveste di colore chiaro”, che deve essere tenuta pulita.
La dignità professionale richiede di indossare la divisa completa e non semplici magliette bianche.
Igiene della divisa
Gli indumenti da lavoro (pantaloni, camici, giacche, copricapo, calzature, grembiuli, ecc.):
- devono essere puliti di colore chiaro riposti all’interno dell’armadietto personale separati dall’abbigliamento civile e dagli effetti personali utilizzati solo nell’ambiente di lavoro e idonei al tipo di mansione.
Il copricapo è obbligatorio e deve essere indossato in modo da contenere tutta la capigliatura.
Laddove c’è bisogno di guanti, questi devono essere monouso.
Durante la lavorazione è obbligatorio eliminare orologi, anelli, bracciali, orecchini, collane ecc. che rappresentano un pericolo per lo sviluppo di microrganismi e potrebbero ricadere come corpi estranei negli alimenti.
Ultimo cenno alle calzature che devono essere, ma questo per motivi legati alla sicurezza, della tipologia S1, ovvero chiuse, dotate di suola antisdrucciolo e con punta rinforzata.
Nulla lasciato al caso, dunque: perché la prima caratteristica di un alimento è essere sano per chi lo mangia: è questo che guida le scelte in cucina, anche in fatto di abbigliamento.
Sitografia/bibliografia:
Tratto dal libro di Gentili-Professionalità in cucina
e dal sito : https://www.italiangourmet.it/la-divisa-di-cucina/